Da De Chirico al Cubismo

L'impatto dell'evoluzione tecnologica sull'arte

La Pittura metafisica è una corrente pittorica del XX secolo che vuole rappresentare ciò che è oltre l'apparenza fisica della realtà, al di là dell'esperienza dei sensi, un pò come la fantascienza che va oltre alla realtà. La genesi della pittura metafisica è individuabile nel quadro di Giorgio de Chirico ‘’L'enigma di un pomeriggio d'autunno del 1910’’. Una minuzia ossessiva, una definizione tanto precisa da sortire un effetto contrario a quello del realismo.

La corrente Metafisica fu di fondamentale importanza per la nascita del Surrealismo, tanto che i surrealisti riconobbero in Giorgio de Chirico il loro precursore.

De Chirico

Giorgio de Chirico nacque a Volo, città della Tessaglia, in Grecia, il 10 luglio del 1888 da genitori italiani appartenenti alla nobiltà. Nel 1900 Giorgio si iscrisse al Politecnico di Atene per intraprendere lo studio della pittura (in quegli anni dipingerà la prima natura morta). Nel 1906, insieme al fratello e alla madre, lasciò la Grecia per l'Italia, dove visitò Milano e si trasferì a Firenze, dove frequentò l'Accademia di belle arti. Nel 1907 si iscrisse all'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera.

Nell'estate del 1909 si trasferì a Milano, dove già risiedevano la madre e il fratello all'inizio del 1910 si recò a Firenze, insieme alla madre, dove dipinse la sua prima piazza metafisica, “L'enigma di un pomeriggio d'autunno”.

La corrente del surrealismo di cui De Chirico è precursore cambia le idee di spazio e di tempo hanno sempre avuto un posto preminente nella nostra mappa della realtà. Servono a ordinare cose ed eventi nel nostro ambiente e sono quindi di capitale importanza non solo nella vita quotidiana, ma anche nei nostri tentativi di comprendere la natura. Ogni volta che cerchiamo di raffigurarci una rappresentazione del reale, non possiamo fare a meno di questi due concetti.

Surrealismo

All’inizio del secolo scorso, una profonda rivoluzione fa crollare i paradigmi su cui si fondava la classica concezione dello spazio e del tempo, che dalla scienza all’arte erano stati visti sempre come due entità assolute, immutabili, e separate l’una dall’altra. Questa vecchia credenza faceva supporre che fosse possibile dare una descrizione completamente oggettiva della realtà, cioè senza tenere mai conto dell’osservatore umano. Si trattava di una visione decisamente deterministica, che presupponeva una fondamentale divisione tra l’Io e il mondo: fissati lo spazio e il tempo, ogni cosa era quello che era e continuava a permanere nello stesso stato, indipendentemente da chi la osservava e da come la si osservava.

Lo spirito rivoluzionario di inizio Novecento sferra un duro colpo a questo sistema, evidenziandone i limiti, e mette sotto gli occhi di tutti la natura relativistica dello spazio e del tempo, secondo cui non esistono verità assolute, ma tanti frammenti di verità relativi al sistema di riferimento in cui si osservano le cose. Si tratta di un evento unico nell’arco di tutto il percorso conoscitivo dell’uomo perché mina alla base le fondamenta della vecchia concezione del mondo, facendo crollare tutte le certezze che fino a quel momento si riteneva di possedere, partendo dalla scienza.

Il punto centrale del surrealismo è quindi la lotta alla logica, ai nessi razionali di tempo e di causa, e l’accettazione di ogni aspetto dell’irrazionale, solo in questo modo l’essere può liberarsi. Il surrealismo è quindi un automatismo psichico, ovvero quel processo in cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. I surrealisti si avvalevano di diverse tecniche per far in modo di attivare il loro inconscio  Il pittore che ha rappresentato in modo più compiuto le istanze surrealiste è senz’altro René Magritte. Ricordiamo inoltre Salvador Dalì e Max Ernst.

Cubismo

Il cubismo è uno stile di arte astratta che si è sviluppato all’inizio del XX secolo. I pittori hanno cercato di respingere la tradizionale arte occidentale, in particolare la prospettiva, che gli artisti avevano cercato di rappresentare fin dal Rinascimento. Il cubismo è nato con gli artisti Georges Braque e Pablo Picasso il cui interesse comune per le opere successive di Paul Cezanne li ha portati a sviluppare uno stile tutto loro. Lo stesso Cezanne pensava che la prospettiva fosse un modo per negare la differenza essenziale tra la realtà e un dipinto, quindi appiattì la sua immagine ed esplorò le superfici e le qualità delle sue tele bidimensionali. Paul Cézanne nelle sue sperimentazioni ha abbandonato completamente la visione prospettica e naturalistica.
in  Francia i due grandi artisti,  Pablo  Picasso  e Georges Braque,  fondano  il cubismo.  Questa  denominazione  deriva  da  alcuni commenti  negativi  che  Matisse  e  il  critico  Louis Vauxcelles  fecero  nei  confronti  delle  opere  di  Braque, ritenendole  composte  da  “banali  cubi”.  I  pittori  cubisti  pongono  pittura  e  natura  sul  medesimo  piano, dando, in tal modo, una dignità e un’autonomia unica alla pittura e tentando di costruire una realtà nuova. I cubisti  partono  dallo  studio  della  realtà  per  scomporla  e  ricomporla  in  un  nuovo  ordine  che  cancella  la distinzione  tra  gli  oggetti  e  lo  spazio  che  li  circonda.  Un  medesimo  soggetto  viene  colto  da  diverse angolazioni  che  poi  vengono  sovrapposte  nella  rappresentazione.  Le  vedute  successive  dell’oggetto  sono fuse  insieme,  con  l’intento  di  mostrare  diversi  aspetti  dello  stesso  in  maniera  simultanea

Il cubismo si divide in Cubismo analitico (1909-1912) e sintetico (1912-1921). Nel cubismo analitico gli oggetti vengono guardati da vari punti di vista, sopra, sotto, dentro, fuori, di profilo e rappresentati contemporaneamente sulla tela. Il colore perde il suo valore descrittivo diventando neutro e non c'è più distinzione tra figura e sfondo. Scopo degli autori è rappresentare in modo totale la realtà, in base ad un intento assolutamente razionale, ponendosi di fronte ad essa con un atteggiamento scientifico Le rappresentazioni tradizionali della realtà sembrano parziali e di contro sviluppano una tecnica pittorica che segna la dissoluzione della prospettiva tradizionale.
Il Cubismo sintetico (1912-1921) è la seconda fase del cubismo; si passa dall'analisi delle forme dai vari punti di vista ad una sintesi di ciò che l'artista vede. Picasso e Braque si rendono conto che spezzando troppo la superficie pittorica, i suoi singoli frammenti non sono più ricomponibili virtualmente e l'opera si avvicina sempre più ai caratteri dell'astrattismo. Per evitare che la loro pittura non sconfinasse mai all'astrazione, cioè in qualcosa di puramente mentale, senza più alcun rapporto concreto con la realtà, i due artisti cominciano a introdurre nelle loro opere anche le lettere dell'alfabeto ed i numeri. In questo modo ogni fuga verso l'astrazione viene volontariamente bloccata dalla immediata riconoscibilità di questi elementi, subito riconducibili alla concretezza del quotidiano. Introducono nel quadro frammenti di realtà, di oggetti reali combinati alle parti dipinte (collage).


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